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Nell’ambito della nutrizione si sente tutto e il contrario di tutto. Nel corso dei decenni ci sono stati diversi colpevoli, additati come la fonte di tutti i mali e dei temuti chili di troppo. Prima sono stati i grassi, poi l’indice glicemico, poi i carboidrati.
C’è chi dice di saltare la colazione, chi dice di saltare la cena, chi sostiene che i carboidrati non andrebbero mangiati dopo le 18.00.
Cosa sono i nutrienti? Per definizione, sono quelle sostanze che introdotte nell’organismo vengono digerite, assorbite e distribuite in tutto il corpo per svolgere diverse funzioni, tra cui il mantenimento delle funzioni vitali, la crescita o la riparazione di tessuti danneggiati.
Possiamo dividere i nutrienti in due categorie: macronutrienti e micronutrienti.
La differenza sta sia nella dimensione effettiva delle molecole sia nelle quantità con cui vengono introdotti.
I macronutrienti sono:
I micronutrienti non sono meno importanti:
Menzione d’onore per l’acqua, che deve essere introdotta in quantità ma non apporta calorie e le fibre, che hanno un ruolo fondamentale ma non sono propriamente un macronutriente. Di queste due componenti di una sana alimentazione parleremo in un altro momento.
Nei prossimi paragrafi andiamo ad analizzare nel dettaglio ogni macro e micronutriente, cos’è, dove si trova, che ruolo svolge nell’organismo.
Gioia di tutt* noi, sono il macronutriente per eccellenza dedicato alla funzione energetica.
Partiamo subito dalle cose scottanti: carboidrato è sinonimo di zucchero.
Ogni carboidrato (che provenga da pasta integrale, riso, pane, pizza, zucchero puro, miele, frutta e verdura) è composto di carbonio, idrogeno e ossigeno e viene digerito, ridotto e assorbito dal corpo come semplice glucosio.
La differenza tra le varie fonti di glucosio sta nella dimensione originaria della molecola. Troviamo
Una distinzione più conosciuta e utile è quella tra carboidrati semplici e carboidrati complessi.
I carboidrati semplici sono mono- e disaccaridi, che come potete intuire, sono di più veloce assorbimento, proprio perché quello che il corpo vuole è la singola molecola di glucosio.
Oligo- e polisaccaridi, i carboidrati complessi, sono invece composti da diverse molecole e quindi richiedono di una scomposizione più “complessa”; tra i più famosi troviamo amido e glicogeno.
I carboidrati, o glucidi, si trovano principalmente nelle farine e i cereali (pasta, riso, e tutto ciò che viene creato con farine), patate, legumi, frutta e verdura (queste ultime ricche di acqua hanno meno carboidrati a parità di peso).
I carboidrati apportano 4 kcal per grammo, a prescindere dalla fonte. Il fabbisogno giornaliero minimo è di 180g, poiché alcuni tessuti possono utilizzare solamente glucosio come fonte energetica (sistema nervoso, reni, globuli rossi). Tuttavia, non sono prettamente essenziali perché il corpo è in grado di produrre glucosio a partire dagli altri macronutrienti.
Le linee guida per una sana alimentazione indicano che i carboidrati dovrebbero occupare il 55% delle calorie totali giornaliere, tuttavia spesso a causa delle diete ipocaloriche che demonizzano i carboidrati questa quota è molto più bassa e il mondo è sempre più triste.
Le proteine sono sostanze composte da catene di amminoacidi (AA), che a loro volta sono composti da carbonio, ossigeno, idrogeno e azoto.
TI stupirà scoprire che anche le proteine apportano 4 kcal per grammo, come i carboidrati. Vengono utilizzate maggiormente nelle diete dimagranti perché hanno un maggior potere saziante e a parità di peso un alimento proteico contiene meno proteine rispetto ad un alimento ricco di carboidrati. Ad esempio 100g di petto di pollo, pesato da crudo, contengono circa 25g di proteine = 100 kcal, mentre 100g di pasta, sempre pesata cruda, contengono 74g di carboidrati, oltre a 13g proteine, per un totale di 296+52= 348 kcal.
Le proteine sono poco utilizzate come fonte di energia dal corpo, che predilige carboidrati e grassi.
Le principali funzioni delle proteine sono:
Gli aminoacidi sono i mattoni che costituiscono le proteine; in natura ne esistono centinaia, ma per la sintesi proteica nel nostro corpo ne servono solo 20. Questi vengono divisi tra essenziali e non essenziali. Gli aminoacidi essenziali non possono essere sintetizzati dall’organismo ma devono essere introdotti attraverso gli alimenti.
Secondo i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti), la quantità raccomandata per la popolazione adulta è di 0,90 g/kg di peso corporeo; in pratica una donna di 60 kg dovrebbe assumere come minimo 54 g di proteine. Questi valori sono stati fissati per mantenere il bilancio azotato a zero. Infatti ogni giorno il nostro corpo utilizza proteine per crearne di nuove e perde una certa quantità di azoto attraverso urine e sudore. Allo stesso tempo una certa quantità di azoto viene introdotta con gli alimenti. Il bilancio azotato nullo raggiunto con queste quantità quindi non permette la crescita. Infatti in alcune condizioni, come gravidanza, allattamento o la crescita dei bambini il fabbisogno è aumentato perché è necessario un bilancio positivo, con la deposizione di azoto.
Risulta evidente che anche per la crescita muscolare, la performance e in generale uno stato di benessere maggiore queste quantità debbano essere aumentate.
I valori di riferimento per l’assunzione di proteine crescono anche per soggetti attivi e sportivi, arrivando ad un massimo di 2,5g/kg di peso corporeo in bodybuilder e atleti di potenza.
Gli alimenti più ricchi di proteine sono carne, pesce, uova (albume), legumi (lenticchie, ceci, fagioli, soia, fave, lupini); mentre latticini e frutta secca hanno apprezzabili quantità di proteine ma spesso con altrettante o maggiori quantità di grassi (ad eccezione dello yogurt greco magro, ricchissimo di proteine). Ovviamente anche tra le diverse tipologie di carne, pesce e legumi variano le quantità di proteine, grassi e carboidrati (nel caso dei legumi) contenute.
I grassi, o lipidi, sono il terzo macronutriente e sono il più temuto e incompreso.
A livello chimico possono essere suddivisi in molte categorie, ma per i nostri scopi parleremo di acidi grassi, l’unità fondamentale, che vanno a formare, insieme al glicerolo, mono-, di- e trigliceridi.
Possiamo distinguere gli acidi grassi in saturi, monoinsaturi e poli-insaturi. Hanno diverse caratteristiche chimico-fisiche, li troviamo in diverse fonti alimentari e hanno diversi utilizzi in cucina.
I grassi hanno una cattiva fama, forse perché apportano 9 kcal per grammo, a differenza degli altri due macronutrienti. Il quantitativo consigliato è del 25-30% dell’apporto calorico giornaliero.
Oltre alla funzione energetica e di rendere i cibi più gustosi e appetibili, sono però fondamentali per il trasporto delle vitamine liposolubili, costituiscono le membrane cellulari e le guaine mieliniche; sono precursori di ormoni, vitamine e prostaglandine; agiscono come isolanti termici e come protezione e sostegno per gli organi. Quindi i grassi, come gli altri due macronutrienti sono importanti e indispensabili, e dovrebbero sempre fare parte di una dieta sana e bilanciata.
I micronutrienti sono chiamati così poiché non svolgono un ruolo energetico e nutritivo ma sono comunque essenziali per numerosi processi nel corpo.
Le vitamine si dividono in idrosolubili e liposolubili. I minerali si dividono in macroelementi, da assumere nell’ordine dei grammi al giorno, e microelementi, da assumere nell’ordine di milligrammo e microgrammo al giorno.
Le vitamine idrosolubili come dice il nome si sciolgono in acqua, e se assunte in eccesso vengono eliminate, non c’è rischio di accumulo o tossicità.
Tra le idrosolubili troviamo le vitamine del gruppo B e la vitamina C:
I sali minerali costituiscono una parte importante del nostro organismo. Basti pensare al calcio nelle ossa, al ferro che fa parte dell’emoglobina, al sodio e potassio che sono alla base dell’equilibrio acido-base e idroelettrico.
Si dividono in:
Nei macroelementi troviamo quei minerali che sono presenti in grandi quantità nel nostro corpo e che dobbiamo assumere nell’ordine dei grammi al giorno:
I livelli di assunzione adeguati dipendono dall’età, con picchi durante l’adolescenza, in gravidanza e allattamento. Per gli adulti è di 800 mg al giorno, 1000 mg sopra i 60 anni.
I microelementi hanno un fabbisogno giornaliero minore, <100 mg al giorno, ma svolgono comunque ruoli importanti. Tra questi troviamo infatti il ferro, componente essenziale della mioglobina, emoglobina e di alcuni enzimi. La funzione principale del ferro è il trasporto dell’ossigeno ai tessuti. Nelle donne in età fertile è carente per le perdite durante le mestruazioni, infatti il fabbisogno è aumentato. Negli uomini e nelle donne in menopausa l’assunzione consigliata infatti è di 10 mg al giorno, per le donne in età fertile 18 mg al giorno.
Il ferro EME si trova negli alimenti di origine animale, come carne e pesce, ed è maggiormente assorbibile. Il ferro NON EME negli alimenti di origine vegetale è più difficilmente assimilabile, ma con l’aggiunta di vitamina C al pasto l’assorbimento viene facilitato. Spinaci, cavolo riccio, lenticchie, broccoli, ceci sono alimenti vegetali ricchi di ferro.
Rame e zinco sono altri due oligoelementi molto importanti. Lo zinco è abbondante nelle ostriche, ma si può trovare anche in germe di grano, semi, pinoli, cereali per colazione, cioccolato fondente, legumi. L’assunzione consigliata è di 12 mg al giorno per gli uomini e 9 mg al giorno per le donne.
Il rame è essenziale per numerosi processi biologici nel nostro corpo; si trova in frutta secca, cereali integrali, cacao, molluschi e la sua assunzione consigliata è di 0,9 mg al giorno.
Tra gli elementi traccia più importanti troviamo lo iodio, fondamentale per il funzionamento degli ormoni tiroidei e della tiroide, e quindi per lo sviluppo, l’accrescimento e l’equilibrio metabolico nell’adulto. La sua carenza porta a ritardi di crescita e sviluppo, con nanismo e cretinismo, e al gozzo. È la principale causa di disabilità intellettiva evitabile. L’apporto giornaliero consigliato è di 150 microgrammi al giorno ed è raggiungibile utilizzando sale iodato, la sua principale fonte. La quantità di iodio aggiunto al sale per uso alimentare (30 µg/g) consente un apporto iodico adeguato anche in presenza di un consumo di sale contenuto nei limiti suggeriti dai cardiologi e dai nutrizionisti e come indicato dal WHO
Altri elementi traccia sono selenio, manganese, cromo e molibdeno.
Ci viene in soccorso la nostra fantastica dieta mediterranea, che è perfettamente equilibrata e ci permette di raggiungere le quantità di vitamine e minerali senza che ci mettiamo a contare elemento per elemento.
Assumere 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, preferire cereali integrali e legumi, mangiare piccole quantità di pesce, carne bianca e latticini, limitando al massimo il consumo di carne rossa, insaccati e prodotti confezionati rappresenta il modo migliore per avere una dieta corretta per il benessere e la salute nostra e del nostro pianeta.